Tempo di bilanci per la Polizia postale dopo la fine del 2016. Le cifre mettono in risalto un’annata impiegata nella lotta al cyber-terrorismo, alle truffe online e al bagarinaggio sui biglietti per i grandi concerti.
La lotta al terrorismo via web ha portato gli uomini guidati dal direttore delle Specialità della Polizia, Roberto Sgalla, a controllare fra siti web, media, blog, forum e profili Twitter o Facebook, 15mila spazi virtuali. Di questa mole di controlli, 1200 sono risultati legati in qualche modo ad organizzazioni islamiche.
Con oltre 1250 casi trattati e un danno stimato superiore ai 2 milioni di euro, copre una vasta casistica la falsa vendita on line di biglietti di eventi come concerti e partite di calcio (operazione Tickelandia).
Molteplici i siti internet di compravendita visionati: ne sono stati controllati circa 3300. La contestazione di reati affini hanno portato alla denuncia di 115 persone, a Roma e in altre località italiane, per truffa, sostituzione di persona, appropriazione indebita, ricettazione, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e simulazione di reato.
Nelle indagini della Polizia riscontri anche di falsi annunci di locazione di case vacanza pubblicati in rete, false vendite on line di materiale telefonico ed informatico, di mezzi agricoli, di materiale elettrico, di autovetture, di apparecchi televisivi.
Fra le indagini della Polizia postale della Capitale si sono distinte anche quelle di contrasto al phishing o alla clonazione delle carte di credito.
Gli inquirenti della polizia informatica hanno operato nell’anno appena trascorso 21 arresti, 90 invece sono i denunciati a piede libero per reati legati al furto di identità digitali o somme di denaro.
Degna di nota in merito a questo tipo di indagini è stata l’operazione denominata “Doctor Who” che ha portato all’emissione di 18 ordini di custodia cautelare da parte del gip del Tribunale di piazzale Clodio. La vicenda avrebbe visto un’associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di ingenti somme da ignari correntisti postali, con un danno stimato di circa 450mila euro. Fra gli indiziati colpiti dalle misure cautelari figurano dipendenti postali, cittadini italiani e stranieri.
Sempre in voga nella criminalità online restano azioni come il ricatto sessuale (sex extortion), 165 i casi rilevati nel 2016, e la diffamazione sul web, 285 le querele presentate. Su oltre 2mila spazi virtuali controllati, 100 presentavano contenuti illegali.
Sono state 33 invece le denunce per possesso e detenzione di materiale pedo-pornografico. Gli arrestati sono stati 3 su 14mila spazi online controllati.