E’ Pistoia la capitale della cultura 2017. La cittadina toscana, che investe in attività culturali più del doppio delle altre città italiane, ha sbaragliato le altre otto concorrenti Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Spoleto, Taranto e Terni, ottenendo il prestigioso riconoscimento che il ministero dei Beni Culturali conferisce ogni anno mediante una scrupolosa selezione. Pistoia ha meritato la qualifica attraverso lo sviluppo di progetti tesi a valorizzare la propria identità e le proprie tradizioni. Il comitato scientifico, composto da Giulia Cogoli, Virgilio Sieni e Carlo Sisi, ha organizzato numerose iniziative che spazieranno dall’arte alla musica, dal teatro all’antropologia, dalla valorizzazione del paesaggio al coinvolgimento dei bambini. Il tema è la rigenerazione urbana con il restauro di edifici e monumenti. Un posto di primo piano è stato previsto per l’antico Ospedale del Ceppo che sarà trasformato in un quartiere di elevata qualità ambientale, urbanistica e architettonica, completamente pedonale e immerso nel verde. Spazio all’arte con mostre di opere, per la collezione Gori, di Alberto Burri, Daniel Buren, Jean-Michel Folon, Anselm Kiefer, Robert Morris, Claudio Parmiggiani, Sol Lewitt. Una serie di mostre e di fiere enogastronomiche si alterneranno con importanti festival come Dialoghi sull’uomo e Pistoia Blues. Per tutte le informazioni e news, ecco il sito ufficiale. Ma sono tanti ed importanti gli appuntamenti con l’arte e la cultura in programma in Italia per il nuovo anno.
Ofcs. Report effettua, per i suoi utenti ed appassionati d’arte, un percorso lungo lo Stivale per informare su tutte le mostre e iniziative culturali più importanti e da non perdere. In Piemonte, ai Musei Reali di Torino, è stata aperta lo scorso 16 dicembre e si chiude il 2 aprile 2017 la mostra “Le Meraviglie del Mondo”- Le Collezione di Carlo Emanuele I° di Savoia. Squali di carta lunghi tre metri, oltre 800 dipinti, 14.000 volumi conservati in armadi, ognuno dei quali dedicato a un aspetto del sapere, busti romani, gioielli, armature, arazzi, carte geografiche: sono tutte le meraviglie del mondo raccolte dall’ambizioso e carismatico duca di Savoia Carlo Emanuele I nella seconda metà del Cinquecento. E fino al 26 febbraio nella Galleria Sabauda del Museo, è in esposizione la mostra Il “secolo d’oro” delle incisioni raccontato attraverso le opere dei grandi maestri olandesi. Le acqueforti di Rembrandt, Both, Waterloo, Du Jardin, Berchem, van Ostade e altri ancora sono le protagoniste della mostra L’occhio fedele. Alla Venaria Reale fino al 29 gennaio è possibile visitare la mostra: “Meraviglie degli Zar.I Romanov e il Palazzo Imperiale di Peterhof”. L’allestimento ripercorre lo splendore di uno dei complessi di palazzi e fontane più sontuosi d’Europa: grandi proiezioni, immagini e un centinaio di opere tra dipinti, abiti, porcellane, arazzi ed oggetti preziosi provenienti dalle sale auliche di Peterhof, rievocano una delle più importanti e prestigiose residenze dei Romanov, oggi meta principale del turismo culturale in Russia. Sempre a Torino ma al Gam Galleria d’Arte Moderna saranno in mostra, fino al 31 gennaio, quaranta capolavori di Monet. Provenienti dalle collezioni del Musèe d’Orsay di Parigi. Il tempio dell’impressionismo e post impressionismo ha prestato opere di estremo e pregevole interesse artistico, tra i leggiadri ritratti delle donne di fine ottocento e i celebri paesaggi del maestro. Sempre a Torino, fino al 5 marzo a Palazzo Chiablese, è la Bella Epoque di Henri De Toulouse- Lautrec, la protagonista della mostra di 170 opere del maestro bohemien della Parigi di fine ottocento.
In Lombardia a Milano, al Palazzo Reale, si protrae fino a fine gennaio la mostra di Escher. Allestita dal luglio 2016, ha riscosso successo la mostra che consente al visitatore di conoscere il percorso artistico dell’incisore e grafico olandese, conosciuto principalmente per le incisioni su legno, litografie e mezzetinte con costruzioni impossibili, esplorazioni dell’infinito e geometrie variabili. Al Palazzo Reale, fino al 29 gennaio è possibile visitare la mostra di 200 silografie dei tre grandi maestri dell’ukiyoe, Hokusai, Hiroshige e Utamaro. Nello stesso Palazzo Reale fino al 5 febbraio, una mostra di opere di Arnaldo Pomodoro, nel 90 anniversario della sua nascita e si protrae fino al 26 febbraio la mostra di settanta opere del pittore fiammingo Rubens mentre ci si prepara all’allestimento di opere e disegni del famoso writer americano Keith Haring. La mostra del noto maestro di street art newyorkese apre il 26 febbraio e sarà disponibile fino al 18 giugno 2017. Per orari e costi visitare il sito.
Sempre nel capoluogo lombardo, al 29 Arts in progress- Gallery, ad ingresso gratuito, si inaugura l’11 gennaio e in allestimento fino all’11 febbraio, la mostra “Giorgio De Chirico- Quell’uomo del multiforme ingegno”. L’esposizione, in programma curata da Nikolaos Velissiotis, propone 30 opere, tra dipinti, disegni, sculture in bronzo e litografie acquarellate da de Chirico stesso e rappresenta un omaggio al maestro, proprio nella città che ha ospitato, a Palazzo Reale, nel 1980, una grande antologica del suo lavoro, a due anni dalla sua scomparsa. Alle Gallerie d’Italia fino al 5 marzo, “Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce”, il primo progetto espositivo che Milano dedica al genio pittorico e all’intelligenza creativa di due artisti di spicco del Settecento europeo: Antonio Canal, detto “il Canaletto” (Venezia 1697-1768) e suo nipote Bernardo Bellotto (Venezia 1722 – Varsavia 1780). Con circa 100 opere, tra dipinti, disegni e incisioni, un terzo delle quali mai prima d’oggi esposto in Italia, il percorso espositivo intende illustrare uno dei più affascinanti episodi della pittura europea, il vedutismo veneziano, attraverso l’opera dei due artisti che, legati da vincolo di sangue (Canaletto e Bellotto erano rispettivamente zio e nipote), seppero trasformare questo peculiare genere nella corrente d’avanguardia che tanto caratterizzò il Settecento. Per info qui.
A Brescia, Palazzo Martinengo, dal 21 gennaio all’11 giugno c’è la mostra: “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento”. L’esposizione racconterà la straordinaria stagione artistica italiana del XIX secolo, attraverso 100 capolavori dei maggiori esponenti del neoclassicismo, del romanticismo, della scapigliatura, dei macchiaioli e del divisionismo, da Canova ad Appiani, da Hayez a Cremona, da Fattori a Inganni, da Segantini a De Nittis, da Zandomeneghi fino a Boldini. Il percorso espositivo si aprirà con Amore e Psiche, capolavoro di Antonio Canova, che incarna i canoni dell’estetica neoclassica. Attorno alla scultura ruoteranno alcune delle tele più rappresentative di autori neoclassici tra cui Andrea Appiani, pittore prediletto da Napoleone, capace di evocare la sublime grazia raffaellesca nella splendida tela Venere allaccia il cinto a Giunone. Per info cliccare qui.
Alla Villa Reale di Monza, fino al 26 febbraio, in mostra ci sono 140 scatti di Henri Cartier Bresson. Una serie di eccezionali scatti del grande maestro, per immergerci nel suo mondo, per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine, testimonianza di un uomo consapevole, dal lucido pensiero, verso la realtà storica e sociologica.A Como, nella Pinacoteca di Palazzo Volpi, fino al 26 febbraio si celebra il centenario della morte di Antonio Sant’Elia. L’autore del Manifesto dell’Architettura futurista raccontato mediante una selezione di disegni realizzati nel 1913 che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni complesse alla base del progetto della sua Città nuova.
In Trentino, al Mart di Rovereto fino al 19 febbraio, c’è la mostra “Umberto Boccioni. Genio e memoria”. Nel centenario della morte, la figura del padre della pittura futurista viene ripensata alla luce delle ricerche più recenti, condotte sulla base di preziosi materiali d’archivio.Il percorso si dipana tra oltre 150 opere che dialogano profondamente con l’identità del Mart, con le Collezioni e i fondi dell’Archivio del ’900. Disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti raccontano la storia dell’artista che l’Italia, nel 1998, scelse per le monete da 20 centesimi.
In Veneto, a Venezia, Ca Foscari, fino al 28 febbraio, e con ingresso gratuito, è visitabile la mostra “Il mondo di Han Meilin” . E’ il primo allestimento fuori dalla Cina di Han Meilin, unico artista cinese insignito dall’Unesco come “artista per la pace”. Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia invece è in esposizione, fino al 13 febbraio, il capolavoro restaurato di Pier Maria Pennacchi. L’opera, Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Giovanni Battista, un vescovo, Lucia, Giovanni Evangelista e un donatore, è esposta in Sala V del percorso museale, insieme ad un altro dipinto, opera matura dello stesso artista: Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Andrea gentilmente concessa in prestito dai Musei Civici di Treviso. Ed è proprio nella cittadina della marca trevigiana che si sta assistendo ad un rinascimento culturale. Al Museo di Santa Caterina e fino al 17 aprile due importanti mostre. Una vasta esposizione dedicata alle Storie dell’impressionismo, con i grandi protagonisti da Monet, Renoir, a Van Gogh a Gauguin, raccontata in 140 opere (soprattutto dipinti, ma talvolta anche fotografie e incisioni a colori su legno) e sei capitoli, con un forte intento di natura didattica. Nello stesso museo, una continuità dei percorsi d’arte con tre capolavori di Tiziano, Rubens, Rembrandt a comporre un omaggio personale di Marco Goldin ai visitatori della grande mostra che potranno farsi accompagnare anche tra la fine del primo decennio del XX secolo e la fine degli anni trenta con due generazioni di pittori, che vanno da Afro e Guttuso fino a Novelli e Schifano. Qui ulteriori informazioni .
“Andrea Palladio, il mistero del volto” è il titolo della mostra che pone degli interrogativi a chi intenderà visitarla a Vicenza, Palladio Museum, fino al 4 giugno. La mostra tenta di ricostruire tutta la complicata storia del volto del mitico architetto, esito di una accanita ricerca scientifica che si snoda lungo cinque secoli fra dipinti falsificati, equivoci e cantonate. E non mancano colpi di scena, alla luce di nuove scoperte negli Stati Uniti e in Russia. Per chi resta in Veneto, e fino al 26 febbraio, val la pena fare una puntatina in provincia di Rovigo, a Fratta Polesine – Museo archeologico, per l’originale mostra “Storia del profumo, profumo nella storia”. A Bassano del Grappa e fino al 31 gennaio, il Magnifico Guerriero, una tela unica, che ripercorre con altri ventisette, in prestito da altri musei internazionali, l’opera del pittore Jacopo Bassano. Fino al 18 giugno a Conegliano Veneto – Galleria d’arte di Palazzo Sarcinelli è possibile visitare la mostra “Bellini e i Belliniani” . In mostra si potranno ammirare opere di Giovanni Bellini, nel 500° anniversario della morte, Tiziano, Palma il Vecchio, Tintoretto e alcuni tra i più raffinati interpreti dell’insegnamento belliniano, tra cui Andrea Previtali, Marco Bello, i Santacroce, Bartolomeo Veneto e molti altri.
In Emilia Romagna, a Ferrara – Palazzo dei Diamanti- è prorogata fino al 29 gennaio la mostra “Orlando Furioso 500 anni – Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi” Grazie al sostegno dei maggiori musei del mondo, le opere conosciute o ammirate dal poeta, sono riunite a Ferrara per dare vita ad un appuntamento espositivo irripetibile. Il percorso su Ariosto con un ciclo di conferenze e una mostra documentaria riguarderà anche le altre province con un progetto ideato dal Centro Arce Archivio Ricerche Carteggi Estensi http://www.asmo.beniculturali.it/index.php?it/219/archivio-eventi/159/il-segno-di-ariosto-autografi-e-carte-ariostesche-nellarchivio-di-stato-di-modena.
A Bologna, spazio a mostre di arte contemporanea. Fino al 7 maggio a Palazzo Belloni “Dalì Experience”, circa 200 opere, provenienti dalla Collezione “The Dalì Universe”, una delle più ricche documentazioni della storia artistica di Dalì, saranno protagoniste di un percorso interattivo e multimediale, che invita il visitatore ad un’esperienza coinvolgente e partecipativa. Si tratta di 22 sculture museali, 10 opere in vetro realizzate alla fine degli anni ’60 in collaborazione con la famosa cristalleria Daum di Nancy, 12 Gold objects, più di 100 grafiche tratte da 10 libri illustrati e 4 sculture monumentali che saranno posizionate in punti strategici del centro storico. La galleria ONO Arte Contemporanea, fino al 26 febbraio, presenta “Lucienne Bloch: dentro la vita di Frida Kahlo”, una mostra fotografica che racconta non solo l’amicizia tra le due donne, ma anche e soprattutto la vita di Frida Kahlo, da un punto di vista intimo e privilegiato. E’ dedicata sempre a Frida Kahlo, la mostra a Palazzo Albergati, fino al 26 marzo, La Collezione Gelman- Arte Messicana del XX secolo. Alla Galleria d’Arte Moderna e fino al 26 febbraio, La Raccolta Lercaro ospita la mostra fotografica Città Cristiana città di pietra. Itinerario alle origini della Chiesa di Bologna. E’ dedicata al Liberty in Italia, la mostra allestita a Palazzo Magnani a Reggio Emilia, fino al 14 febbraio, sette sezioni che vedono riunite quasi 300 opere: dipinti, sculture, illustrazioni, progetti architettonici, manifesti, ceramiche, incisioni. Selezionatissimi i prestiti provenienti dai più importanti Musei italiani e da straordinarie Collezioni private, e molti dei quali, oggetto di recenti studi, vengono presentati al grande pubblico per la prima volta.
A Parma, Archivio di Stato, fino al 28 febbraio, c’è una mostra dedicata al bicentenario dell’arrivo della duchessa Maria Luigia D’Austria. Ad Imola, Volti”- Ritratti in Romagna dal primo novecento ad oggi”, negli spazi espostivi della Fondazione Cassa di Risparmio, fino al 5 febbraio. C’è il volto di Dario Fo scolpito dalla mano visionaria di Ilario Fioravanti e c’è l’ironia sfacciata del maestro Federico Fellini nel disegno di “Il Pataca” e nel ritratto della mamma; c’è la preziosa caricatura di Gabriele D’Annunzio, militare a Faenza, realizzata dal pittore Achille Calzi e la strabiliante tecnica dello scultore Adolfo Wildt nel viso di marmo di Fulcieri Paolucci De Calboli, c’è il piccolo Zeno di ceramica di Bertozzi & Casoni e lo scatto di Nicola Samorì nel suo studio di pittura.
In Liguria, a Genova – Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, fino al 26 febbraio viene – esposto per la prima volta del Ritratto di Desiderio Segno di Anton Van Dyck . Il ritratto è un prezioso documento del soggiorno siciliano di Anton Van Dyck, avvenuto tra il 1623 e il 1624, parentesi durante la sua presenza a Genova dal 1621 al 1627. Nel capoluogo ligure, a Palazzo della Meridiana e fino al 4 giugno, è possibile visitare la prima retrospettiva su Sinibaldo Scorza (1589-1631), affascinate protagonista della pittura genovese ed europea di primo Seicento, all’ “alba del Barocco”.
Arte comtemporanea invece nelle Marche. Fino al 7 maggio ad Ancona presso La Mole- Magazzino Tabacchi – è in esposizione la mostra: “Ecce Homo.Da Marino Marini a Mimmo Paladino. Si tratta di una mostra di quaranta opere, che, a partire da Marino Marini (come eco di una svolta fondativa di un nuovo linguaggio segnato da Arturo Martini) fino a Mimmo Paladino e ai più recenti autori, vuole mettere in relazione la scultura con il rinnovato spazio della Mole.
In Toscana, a Firenze, al Museo Horne, e fino al 19 febbraio, è esposta una selezione di 26 fogli dell’Album Horne che conserva 48 disegni di Giovambattista Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770), recentemente restaurati dopo un meticoloso lavoro durato circa un anno, grazie al patrocinio di due fondazioni americane molto attive in Italia Friends of Florence e Save Venice. Fino al 12 marzo, alla Galleria dell’Accademia e Museo degli strumenti musicali, è in esposizione la mostra “Giovanni dal Ponte- protagonista dell’Umanesimo tardogotico”. Si tratta della prima rassegna monografica dedicata al pittore fiorentino Giovanni di Marco (1385-1437), più noto con il soprannome di Giovanni dal Ponte, dovuto all’ubicazione della sua bottega in Piazza di Santo Stefano al Ponte a Firenze. Molte le iniziative culturali per ricordare l’anniversario dell’alluvione. Si evoca il terremoto del centro Italia e la cultura millenaria di Norcia con le eccezionali opere salvate nella mostra “La Bellezza ferita”- al Museo di Santa Maria della Scala, a Siena, fino al 29 ottobre. A Viareggio, fino al 26 febbraio, alla Fondazione Centro Matteucci per l’Arte Moderna, un’ emozionante carrellata di capolavori di De Nittis, Zandomeneghi e Boldini affiancati a opere non meno superbe di Signorini, Lega e degli altri protagonisti del momento macchiaiolo. Nella stessa cittadina, ma fino al 12 luglio, è possibile visitare una mostra, a Palazzo delle Muse, con una selezione di opere dalla collezione Pieraccini: Afro, Fattori, Capogrossi, de Chirico, Rosai, Magnelli, Fontana, Burri, Consagra, Emilio Vedova ma anche maestri dell’Europa occidentale ed extraeuropei come Hans Hartung, Jean Dubuffet, Paul Delvaux e Corneille. In Umbria, alla Galleria Nazionale di Perugia, fino al 29 gennaio, è possibile visitare la mostra “Francesco e la croce dipinta” . Attraverso una serie di capolavori tutti provenienti dal territorio umbro, realizzati tra la fine del 1200 e la prima metà del 1300, l’esposizione segue lo sviluppo della croce dipinta, in cui il motivo iconografico si legò sempre più frequentemente alla figura di san Francesco d’Assisi.
A Roma, La Galleria Borghese, presenta, fino al 19 febbraio, la mostra “L’origine della natura morta in Italia. Caravaggio e il Maestro di Hartford” con cui, proseguendo l’opera di valorizzazione del proprio patrimonio artistico, si analizzano le origini della natura morta italiana nel contesto romano della fine del XVI secolo, seguendo i successivi sviluppi della pittura caravaggesca nei primi tre decenni del ‘600. Fino al 26 febbraio il Palazzo del Quirinale ospita la mostra “Dall’antica alla nuova Via della Seta” che illustra la storia millenaria dei rapporti tra la Cina e l’Occidente, in particolare l’Italia. L’esposizione è ricca di 80 capolavori antichi provenienti da importanti istituzioni archivistiche, bibliotecarie e museali europee e italiane. Anche a Palazzo Venezia, è la Cina, la protagonista, con una mostra, fino al 16 febbraio. La mostra “Capolavori dell’Antica porcellana cinese” è l’occasione per ammirare da vicino 74 preziose ceramiche dell’antica tradizione cinese, di diversa datazione storica. Arte contemporanea al Maxxi. Fino al 26 marzo c’è la mostra “ÁLVARO SIZA, Sacro” che comprende una selezione di 10 progetti non solo di ambito religioso ma anche caratterizzati da una declinazione meno diretta del tema della sacralità. Dalla Chiesa di S. Maria a Marco de Canaveses in Portogallo al progetto di quella mai realizzata a Roma dedicata al Rosario, dai paramenti sacri disegnati per Papa Francesco alla Facoltà di architettura di Porto. Sia il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo che ad Ardea,fino al 5 marzo dedicano spazi alla mostra “Giacomo Manzù e il dialogo sulla spiritualità, con Lucio Fontana”. I due artisti, autori rispettivamente di cicli artistici, Manzù per la porta di bronzo di San Pietro e Fontana pe il Duomo di Milano, riportano alla luce una linea essenziale dell’arte – italiana e non solo – fra gli anni cinquanta e sessanta del novecento. Fino al 28 maggio, al Museo di Scultura Antica Giovanni Baracco, è in allestimento la mostra “All’ombra delle piramidi.La Mastaba del dignitario Nefer”. Alla Galleria di Arte moderna, fino al 26 marzo, è invece possibile visitare la mostra “Giovanni Prini, il potere del sentimento”. Per le altre mostre organizzate nei musei capitolini è online http://www.museiincomune.it/mostre_ed_eventi/mostre.
In Campania, a Napoli – Museo di Capodimonte – fino al 9 febbraio è possibile ammirare “La donna con il liuto” , capolavoro di Vermeer e prestato dal Metropolitan Museum di New York. Si tratta di un prezioso olio su tela, di piccole dimensioni, L’allestimento della mostra prevede l’esposizione di un liuto del 1644 di manifattura francese, opera del parigino Jean Des Moulins, in prestito dal Museo degli strumenti del Conservatorio di Parigi oggi alla Città della Musica della capitale francese. Esposta, inoltre, la carta geografica di Willem Blaeu (pubblicata nel 1644) che è stata restaurata, e proviene dall’archivio della Società napoletana di storia patria. Al Museo Archeologico, fino al 31dicembre, c’è la mostra “Egitto Napoli.Collezione egiziana” . Fu il “Real Museo Borbonico di Napoli” il primo tra i grandi musei europei a istituire una sezione dedicata alle antichità egizie. Era il 1821 e l’allora direttore, Michele Arditi, inaugurò “Il Portico dei Monumenti Egizi”, facendovi confluire l’interessante collezione Borgia, il Naoforo Farnese (forse il primo oggetto egiziano acquisito dal Museo di Napoli) e svariati reperti rinvenuti in Campania in contesti archeologici di epoca romana, descritti l’anno successivo da Giovanbattista Finati in una Guida per la visita delle collezioni. In occasione del centenario della nascita dell’artista Domenico Spinosa (Napoli, 1916 – 2007), il Polo museale della Campania e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, hanno promosso la retrospettiva “Domenico Spinosa. 100 anni dopo”, ospitata negli spazi del Museo Pignatelli fino al 30 gennaio. Sempre a Napoli, al Palazzo delle Arti, fino al 12 febbraio, è possibile vedere le fotografie di Steve McCurry che tra il 1979 e il 1980 fece la sua prima missione in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica.
Al Museo Archeologico di Pontecagnano, in provincia di Salerno, è possibile visitare, fino al 1 maggio a mostra “Hoc opus fecit… Pietro Lista”. In Basilicata, al Museo Archeologico di Muro Lucano, fino al 27 agosto è possibile visitare la mostra “Immagini del mondo fluttuante.Le opere dei grandi maestri giapponesi del periodo edo. In Calabria, al Museo Archeologico, fino al 31 marzo è possibile visitare la mostra: “Nomisma.Reggio e le sue monete”. La Mostra è un’esposizione di monete in circolazione a Reggio Calabria dall’inizio della coniazione della moneta fino all’età medievale di reperti connessi ai circuiti commerciali entro cui gravitava Reggio Calabria. Imperdibile a Palermo, Villa Zita, la mostra “Guttuso, la forza delle cose”. Curata da Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti, la mostra espone 47 nature morte, genere che Renato Guttuso ha praticato nell’intero arco della sua attività e che costituiscono, dalla fine degli anni Trenta, una componente essenziale della sua produzione. Le opere provengono da collezioni private e pubbliche. Maggiori informazioni www.villazito.it . A Catania c’è la mostra LUCE – L’immaginario italiano, ospitata al Palazzo della Cultura , sarà allestita fino al 19 febbraio. L’esposizione racconta i primi 90 anni dell’Istituto Luce, dalla fondazione nel 1924 a oggi: una delle più grandi imprese culturali del Paese, un luogo di elezione della sua conoscenza storica, e il deposito materiale di memorie, segreti, sogni dell’Italia nel XX secolo e oltre.