Due candidati espressione dell’elité finanziaria e politica. Andrea Di Stefano (direttore del mensile economico “Valori”), quello americano può ritenersi un voto reazionario al cambiamento di Obama?
La Clinton così come Trump erano senz’altro candidati conservatori. Hillary Clinton, in particolare non è sicuramente Obama, ha posizioni e legami con una certa linea dell’establishment. Da questo punto di vista si può dire che c’è stato come un riflesso condizionato del potere classico americano dopo un periodo abbastanza lungo di innovazione come quello di Obama, più sulla politica interna che su quella estera.
Dalla lotta al terrorismo alle tasse, dall’immigrazione al surriscaldamento del clima globale. Cosa significa per l’America il ritorno di un repubblicano alla Casa Bianca?
Per il mondo la vittoria di Trump è un’incognita assoluta essendo un “pazzo” furioso. Il suo successo rende certamente più tranquilli molti dittatori, non soltanto Putin. Questo perché con Donald Trump alla Casa Bianca l’America tornerà a fare una politica molto isolazionista, nel solco della vecchia tradizione repubblicana Trump si ritirerà dall’impegno militare, si concentrerà molto più sull’interno, sulla chiusura delle frontiere, lascerà campo aperto ad altri attori internazionali a livello geopolitico. Farà sicuramente una politica paragonabile a quella dei repubblicani prima della seconda guerra molto ritirata dentro i confini nazionali.
Sul tema ambientale non ci saranno certamente buone notizie: una delle prime cose che farà il neo presidente sarà quella di cancellare tutti gli impegni sottoscritti dall’America sui cambiamenti climatici.
La politica estera di marca Obama ha relegato il fronte europeo in secondo piano rispetto a quanto fatto in passato. I presunti rapporti di Trump con Putin potrebbero aiutare a far venir fuori l’Europa dalla soffitta della Casa Bianca? Stesso discorso con il colosso cinese.
L’Europa intesa come attore della politica internazionale tira sicuramente un sospiro di sollievo perché da domattina sarà più libera di attrezzarsi. Anche se Trump e la Brexit rappresentano senz’altro uno scenario nuovo e interessante: le due potenze anglosassoni che si isolano, lasceranno spazio ad altri a cominciare appunto dall’Europa ma anche ai russi e ai cinesi.