“Una volta che entri nella storia non puoi più uscirne”, aveva detto Richard Nixon classe 1913, primo e unico presidente americano a dimettersi dopo 5 anni di mandato e anche primo presidente per il quale si è aperta la procedura di ‘impeachment‘. Uomo passionale, persona convinta già da giovane ha cominciato a lavorare nella politica. Nel ’47 viene nominato alla Camera dei Rappresentanti in California, qualche anno dopo diventa Senatore degli Stati Uniti fino al ’53 che viene eletto vicepresidente americano. Repubblicano e conservatore non fu capita bene la sua politica. Viene ricordato perchè decise il disimpegno di uomini sul campo nella guerra del Vietnam in favore di bombardamenti e decise l’apertura alla Cina per la ricerca di nuovi sbocchi di mercato. Diede un parziale sostegno nella lotta contro il segregazionismo e fu promotore del proibizionismo verso le droghe leggere ma anche e soprattutto fece in modo che le cure sanitarie vertessero più verso il privato che il pubblico. Un presidente controverso che decise di dimettersi il 9 agosto 1974, prima che lo scandalo Watergate lo sommergesse. Un’inchiesta, quella del Watergate, durata due anni, dal ’72 al ’74, che prende nome dall’albergo nel quale era ospitata la sede del partito Democratico americano. Il Watergate è diventato noto perché una notte 5 uomini entrarono dentro e rubarono documenti importanti per le elezioni. Un caso scoperto e portato avanti da due reporter del Washington Post, Bob Woodward e Carl Bernstein, che cominciarono a investigare. Anche grazie a un informatore, che veniva chiamato con il nome in codice ‘gola profonda‘, arrivarono a notizie sempre più scottanti che hanno cambiato la storia della politica americana. Fu la prima volta che i cittadini americani si sentirono spaesati di fronte al loro leader.
Tra le cinque persone che entrarono di nascosto quella notte c’era anche McCord Jr, un ex agente della Cia, collaboratore nello staff elettorale del presidente, il quale aveva appuntato su un taccuino il nome e numero di telefono di un’importante assistente di Nixon, poi trovato dal Fbi durante una perquisizione. Uno scaldalo che ha colpito duramente il capo degli Stati Uniti e insieme a lui molti dei suoi più fidati collaboratori. Dopo l’irruzione notturna dei 5 uomini nella sala dell’albergo e la successiva indagine, l’ufficio stampa di Nixon cercò di sminuìre la vicenda convincendo gli americani che non c’entrasse nulla ma che era una mossa giornalistica per distruggere l’immagine di Nixon. Lui, quando fu chiamato a riferire su questo mentì, forse consapevole che prima o poi avrebbe detto la verità. Dopo tre anni dalle sue dimissioni, non si può non ricordare l’intervista che il giornalista britannico David Frost, conosciuto per i salotti televisivi, ha fatto a Richard Nixon, il 4 maggio del 1977. In questa occasione, inaspettatamente, l’ormai ex presidente confessó tutto, assumendosi la responsabilità di ciò che era successo al Watergate, spiegando però di aver fatto quello che aveva fatto per il bene del Paese e dei cittadini.
Tra tutti i presidenti Usa, Richard Nixon è stato tra i più discussi, sia prima che dopo la sua elezione. Watergate a parte, la sua personalità ambiziosa e patriottica è stata messa più e più volte in discussione, ma sicuramente, i suoi anni presidenziali, hanno cambiato la politica Usa e il giornalismo mondiale.