In questi giorni nel settore dell’autotrasporto si è parlato di Piattaforma logistica nazionale. Un misto di tecnologia e innovazione nato per la gestione e la sicurezza delle città. Uirnet, società privata, si è impegnata per sua la realizzazione e gestione. Ma a cosa serve? Intanto nasce con l’intenzione di pianificare delle “missioni” di carico e scarico dell’autotrasporto, per evitare quella che è una realtà che affligge l’Italia: la disorganizzazione nei punti di scarico da parte di autocarri.
Allo stesso tempo, per rendere la gestione ottimizzata e sincrona dei flussi fisici da e verso i nodi intermodali con la possibilità, per porti e inter-porti, di conoscere in tempo reale il numero di mezzi in arrivo o in uscita, predisporre la merce per tempo e scambiare o verificare anticipatamente la documentazione necessaria in formato elettronico. In questi mesi, dove il terrorismo sembra averci messi sotto scacco, la Piattaforma logistica nazionale sembrerebbe essere un valido deterrente visto che organizzando meglio gli itinerari dei mezzi pesanti, così come il carico e scarico delle merci, è possibile monitorare meglio gli spostamenti. L’attentato di Nizza non sarebbe probabilmente stato possibile in queste modalità. Quel camion fermo sulla strada provinciale, entrato senza controlli, sarebbe stato identificato con controlli elettronici e mandato via. Per questo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti vuole aprire una collaborazione con il ministero dell’Interno, per la messa in sicurezza delle città metropolitane. Impedire l’ingresso nei centri urbani di camion pericolosi, sia per quello che trasportano, sia perché possono essere usati per finalità di terrorismo. Come? Con la realizzazione di anelli virtuali, dotati di varchi da permettere l’identificazione all’ingresso, senza però intaccare le attività quotidiane di distribuzione delle merci. Il tema della sicurezza è molto ricorrente nella Piattaforma. Basti pensare che dando informazioni ai mezzi, è meno probabile il loro coinvolgimento in code e traffico e possibili incidenti.
Ma anche ottimizzando i viaggi, si riduce il loro numero abbassando il traffico e rendendo più efficiente l’utilizzo delle strade. Esistono, però, dei rischi perché l’attacco informatico è una realtà possibile e attuale. Se prima si bombardavano i Paesi, adesso si preferisce bloccare le comunicazioni con gli attacchi Ddos, ‘distribuited denial of service’, saturando la rete con finti accessi per impedire l’esecuzione dei programmi. Attualmente la Piattaforma logistica nazionale è gestita da uno dei più grandi operatori del mondo, Hpe services. Oltre 30 milioni di euro di investimenti finanziati in parte da aziende Finmeccanica, Telecom Italia, Autostrade per l’Italia e Telespazio. Al momento per la totale realizzazione si stanno aspettando finanziamenti pubblici. A Milano la Pln è in arrivo, come prova, e gli organizzatori sperano di riuscire a inserire questo programma presto in tutte le maggiori città italiane ed estere.