Un museo universale nel mondo arabo. Ci credono la Francia e l’Emirato di Abu Dhabi che hanno siglato un accordo di cooperazione culturale internazionale, senza precedenti, dando vita al Louvre Abu Dhabi, la cui apertura è prevista nel 2017 . E’ il primo caso al mondo di un museo esportato. Il Louvre, che ha vinto la gara sull’Hermitage, ha ceduto il suo nome per avere un suo gemello ad Abu Dhabi, accontentandosi, si fa per dire, di una cifra capogiro di circa 400 milioni di euro ed incassando circa 700 milioni di euro per il prestito delle opere d’arte .
Un museo si, ma non solo, considerati i resort di lusso previsti e probabilmente un’azione strategica internazionale che intende rivoluzionare non solo la modalità di esposizione museale, ma probabilmente di ridisegnare i flussi della destinazione turistica culturale e il mercato mondiale dell’arte, partendo dal luogo dove tutto ora sembra possibile. Appare notevole l’impatto di questa operazione, che parlerà a quel mondo dell’arte schiacciato dalla recessione, superando così i confini della piramide di vetro più visitata del pianeta e dando così una stoccata rilevante al nostro Paese, che da tempo vede disgregarsi il suo patrimonio culturale e che investe appena lo 0.2 del Pil nazionale a differenza dei francesi che ne investono un quinto. Il museo è situato sull’isola di Saadiyat, il Louvre Abu Dhabi è per due terzi coperto da una cupola bianca di 590 piedi (180 metri) di diametro. Il museo, progettato dall’architetto francese Jean Nouvel dello studio Pritzker Prize (considerato il top dell’architettura mondiale), è in bilico tra la sabbia e il mare ed evoca le architetture arabe delle moschee e dei mausolei .
Aperture geometriche ispirate dal palmo della mano intrecciata alle foglie, renderanno possibile controllare la luce e la temperatura all’interno, che sarà illuminato da un “pioggia di luce”, così come avviene tra gli spazi dei suk. Il museo si candida ad un nuovo centro di gravità culturale. E’ coinvolta la maggior parte dei musei francesi. Dal Musée du Louvre, Musée d’Orsay et de l’Orangerie, Centre Pompidou, Bibliothèque nationale de France, Musée du quai Branly, Musée National des Arts Asiatiques Guimet, Musée Rodin, Château de Versailles, Etablissement pubblico de la Réunion des musées nationaux et du Grand Palais, Domaine national de Chambord, Ecole du Louvre, Musée de Cluny – Hôtel de Cluny, Musée des Arts Décoratifs de Paris, Cité de la Céramique – Sèvres et Limoges, Musee d ‘ archéologie nationale de Saint-Germain-en-Laye, Château de Fontainebleau.
Come indica il sito (qui linkate) dell’immensa struttura museale, le istituzioni francesi forniranno il loro savoir-faire per realizzare le collezioni, prestando lavori per le gallerie permanenti e mostre durante i primi dieci anni. L’approccio universale adattato vuole che Abu Dhabi rifletta la posizione della città, al crocevia tra est e ovest, e il suo antico ruolo vitale nei giorni della Via della Seta, tra Europa e l’Oceano Indiano, aprendo gli scambi tra l’Asia e l’Africa.
Un aspetto della vocazione del Louvre Abu Dhabi sarà quello di formare una memoria universale condivisa. Il dialogo tra le opere d’arte e gli oggetti permetterà ai visitatori di scoprire le influenze condivise e reciproche connessioni storiche tra le diverse culture di tutto il mondo, dando una panoramica della storia del genere umano dall’inizio dei tempi. Lo scopo è quello di evitare l’isolamento di culture e discipline, per offrire una storia completa dell’arte, fornire un’alternativa alla particolare visione del mondo che è stato a lungo proposta dai musei.
Investimento economico. A gestire l’operazione è la Tca Abu Dhabi, l’autorità di gestione del settore turistico dell’emirato, che commercializza la destinazione a livello internazionale attraverso una vasta gamma di attività volte ad attrarre i visitatori e gli investimenti. Le sue politiche, i piani e i programmi, sono relativi alla conservazione del patrimonio e della cultura, tra cui la protezione di siti archeologici e storici, e ai musei in via di sviluppo, tra cui Louvre Abu Dhabi, Zayed National Museum e Guggenheim di Abu Dhabi. A gestire la realizzazione della nuova destinazione culturale internazionale è la società controllata Tourism Development & Investment Company (TDIC), fondata nel 2006 e interamente di proprietà di Tca Abu Dhabi, che gestisce circa nove isole. Saadiyat, l’isola naturale a dieci minuti di auto dal centro di Abu Dhabi, ospiterà non solo il Louvre Abu Dhabi ma anche lo Zayed National Museum, il Guggenheim Abu Dhabi e tanti resort di lusso con campi da golf e servizi dedicati ad una clientela di lusso.